Non si viaggia senza MAN e il leone

TRUCKSTOP

Per Jan Baumann c'è un solo marchio e una sola immagine

Che sia una pellicola incollata o un’aerografia per avere un tocco artistico in più, per l’autista Jan Baumann è fondamentale che ci si sia: non esiste che un trattore stradale non abbia il suo Leone! È altrettanto chiaro che nella sua carriera professionale ha avuto a che fare sempre e soltanto con autocarri MAN. Nella Truck Life Story scoprite di più sul suo amore speciale per il Leone.

È seduto al volante di un autocarro da così tanti anni che, quando si chiede da quanto tempo lavora come autista professionista ci deve prima pensare: „Dovrebbero essere 30 anni“, conclude il cinquantottenne. Un lungo periodo di tempo durante il quale è stato sempre in giro. E sono moltissimi i veicoli MAN che ha potuto conoscere e guidare in questo periodo. È partito con un MAN F8 19.361, con il quale ha preso la patente nel 1994. Seguono un MAN 19.362, un MAN F90 19.422, un MAN TGA e infine diversi MAN TGX. Quello di adesso proviene dall’ultima MAN Truck Generation. Per lui „è l’unica cosa che conta“, e afferma, „non voglio più cambiarlo“.

All’interno del suo Leone, che già da quando è uscito dalla fabbrica Jan ha percepito come più che riuscito, si è lasciato trasportare ancora un po‘ dalla sua passione per questi bei veicoli e ha apportato alcune modifiche. Oltre ai rivestimenti in pelle e agli armadi verniciati, la cabina di guida è impreziosita da un rivestimento del pavimento molto particolare: parquet in rovere. „Il mio highlight assoluto“, come ci rivela.

L’autista di Laichingen ha realizzato un altro sogno nel design: ha fatto aerografare l’immagine del leone sul suo MAN. „Per la seconda volta“, come sottolinea, perché già il modello precedente, con il quale ha percorso 1,2 milioni di chilometri negli ultimi dieci anni, portava un leone sul fianco. Per l’opera d’arte attuale Jan ha incaricato l’artista aerografo Marcel Barth. Lo aveva conosciuto nel 2014 all’ADAC Truck Grand Prix del Nürburgring e lo aveva tenuto a mente pensando a futuri progetti di aerografia. Forse però già allora era chiaro che nella sua proprietà non sarebbe potuto esistere un MAN senza design da leone.

„Tutto è iniziato con il Re Leone“, ricorda. „Proprio allora i miei figli mi consigliavano di seguire la tendenza e di trasformare il mio MAN TGA in un „Re dei leoni“. Considerando che per lui il leone è stato sempre un animale più che apprezzato e che non poteva non essere ricollegato al marchio MAN, ha scelto di incollare un leone in pellicola sul suo Leone. Oggi la pellicola ha lasciato posto a un’immagine artistica che nobilita il suo MAN, così decorato con colori applicati con maestria. Con lui trasporta cippato, segatura o pellet di legno nell’area metropolitana di Mannheim, Allgäu, Kempten, Marktoberdorf e nella regione di Ulm. „Trasporto a corto raggio esteso“, dice, insinuando che preferisce i tragitti più lunghi. Ma in generale gli piace guidare: „Anche se la pressione aumenta sempre di più, amo il mio lavoro.“

Oltre ai viaggi quotidiani, ricorda volentieri un viaggio molto speciale che nel 2014 ha potuto compiere per il Truck Grand Prix di Le Mans. All’epoca ha partecipato al leggendario Corso sul famoso circuito: „Il Corso in pista sotto i fari, con migliaia di persone sulle tribune che applaudivano: ho ancora oggi la pelle d’oca“, afferma. Sicuramente uno dei momenti MAN che non potrà mai dimenticare. Come il tatuaggio con cuore MAN che batte sul suo petto, perché sia chiaro a tutti cosa gli fa battere il cuore: MAN!